Due giornate intense, vissute in allegria e spensieratezza: il giro previsto per la domenica è stato anticipato al sabato per le previsioni meteo piuttosto plumbee...
Arriviamo accompagnati dal sole al Rifugio Rossi che conosciamo già e che ci riserva la solita calorosa accoglienza, lasciamo quello che non ci serve e ci avventuriamo verso le rocciose cime del Pizzo delle Saette e della Pania della Croce. L'ambiente è quasi dolomitico tra prati alternati a ghiaioni, rocce frastagliate e chiare. Purtroppo dalle cime le nuvole non ci permettono di vedere il mare di Forte dei Marmi, però non perdiamo tempo e torniamo al rifugio per conquistare la cresta dell'Omo Morto (Naso e Mento) che sovrasta il rifugio: quasi quasi più difficile la salita a zig-zag su prato ripidissimo e scivoloso.
La serata si chiude con una cena in amicizia insieme ai rifugisti, prima di dormire i soliti vani tentativi di zittire i russatori...
Il meteo si è confermato grigio e plumbeo, ma ugualmente siamo tutti pronti al mattino presto per conquistare la Pania Secca. Saliamo completamente avvolti nelle nuvole, in un'ora raggiungiamo la cima.
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Scendendo nell'incantevole bosco di faggi, ci coglie un fitto scroscio d'acqua con un suono che potremmo definire la voce della pioggia nella foresta...
Queste cascate di pioggia ci accompagneranno lungo tutto il viaggio di ritorno, ma non serviranno a lavare via i bei momenti vissuti insieme e le immagini delle Apuane, montagne incantate di tutto rispetto.
Chiara Gatti